clip_image002Carissimi ….C’è crisi! Grande crisi …. Avrebbe detto “Quelo”, ma noi italiani nel momento in cui sale alto il “sol-leone”, possiamo essere in ginocchio, ma alle partenze o meglio alle ferie fuori casa non intendiamo rinunciare. Abbiamo parlato nelle scorse estati delle tipologie di villeggiature scelte dal “palamito-siculo” ed abbiamo seguito le sue evoluzioni, da “homo-billinus” a “homo-croceris” seguendo un istinto naturale dettato più che da ragioni culturali, dallo “sparagno”! Vuoi mettere la soddisfazione di aprire la porta e non trovarsi di fianco la signora “Mandalà” che sta ramazzando davanti l’uscio del “micro-billino” sulla stecca immensa immobiliare che costeggia l’autostrada per l’Aeroporto? Vuoi mettere la soddisfazione anche del peggior “mau mau” locale di arrivare in una reception e sentirsi chiamare “signore”? Vuoi mettere la possibilità di condividere la presenza in un albergo in una località straniera con una “autorità” locale? Il turismo è democratico, perchè dietro le prenotazioni ci stanno le stesse agenzie turistiche e quindi gli stessi tour operator e siccome come diceva Vespasiano, quando gli fu rimproverato di aver messo una tassa sui servizi igienici pubblici, “pecunia non olet” ecco che democraticamente a Monaco di Baviera, alle Maldive, in crociera sui fiordi, lontano da qualunque circolo locale, se vorrai mangiare troverai il rischio di trovare seduto accanto chi per stupida snobberia avevi sempre evitato di salutare. Ormai si viaggia troppo, si viaggia male, si viaggia spesso con tanti disagi, i voli aerei ad esempio costano molto poco, li puoi prenotare pure su internet e scoprire poi che per quel prezzo magari ti toccherà spingere sulla pista il veivolo per farlo decollare. La nostra aerostazione è diventata veramente bella, ma mentre lei migliora, in modo inversamente proporzionale i disagi per i passeggeri aumentano. Raggiungere le grandi destinazioni è diventata una chimera, diminuiscono i collegamenti con la capitale, alcune destinazioni hanno un solo volo, alle 14.30 ed una sola possibilità di ritorno, alle 17.30. Ma lo so tutto ciò è ottimistico, perché dobbiamo essere certi che l’aereo che da qui ci deve portare verso la località agognata sia giunto in orario da un’altra destinazione. Ma questo è ancora nulla, per un “palamito” la partenza in aereo ha ancora altri tre disagi, il transito sull’autostrada Palermo-Punta Raisi, pochi chilometri, ma il perenne rischio degli ingorghi, specialmente nel fine settimana. Non parliamo poi del passaggio al metal detector, per noi abituati a portarci dietro anche la gabietta con il canarino e costretti a transitare sotto il portale metallico in mutande, dopo aver lasciato anche la cintura dei pantaloni. Ed infine la lotteria dei bagagli, lo fai benedire, lo imbarchi, gli metti tutte le “scocche” colorate di riconoscimento possibili ed immaginabili e lo saluti con commozione e chi sa lo rivedrai mai all’arrivo!…..….Un abbraccio, Epruno.