Colpito come molti dalle serie televisive di fantascienza, mi sono sempre appassionato a quelle vicende in cui gli alieni sono nascosti tra gli esseri umani, mimetizzandosi e copiandone le sembianze e il più delle volte queste storie non sono a lieto fine, ma mi consolo con la rassegnazione che ciò non può esistere nella realtà e come diceva una persona a me molto cara concludo il ragionamento con l’affermazione: “fatti veri non successi”.

In questo ventesimo compleanno di scrittura, anno dei festeggiamenti aperto lo scorso 25 ottobre, mi sono cimentato a fare una raccolta di quanto da me scritto per tenerlo custodito in ordine, tranquilli, una promessa e una promessa e io ho una parola sola e se volete ve lo dico in aramaico, “io non scriverò mai un libro nelle vesti di Epruno”.

Comunque tornando a quanto prima detto, risistemando pezzi e file ho scoperto che io di questi alieni ho parlato tanto in questi anni, non volendomi accorgere di averne fatto cenno mentre parlavo dell’essere umano del mio mondo quotidiano e non vi nascondo che ho avuto un po’ paura nel prenderne consapevolezza, poiché questi alieni non sono altro che una nostra mutazione genetica, ben mimetizzata, una sorta di copia dell’essere umano perfetto (irriconoscibile se non lo si vedesse all’opera) alla quale manca qualcosa.

Vi annuncio quindi che l’essere del domani, la nostra evoluzione, l’umanità vincente rispetto a noi avrà dei pezzi interiori in meno, degli organi in meno, ma riuscirà a vivere lo stesso.

Ne abbiamo fatto di straminie al nostro corpo esternamente, tatuandolo, inserendo piercing, rovinandoci i capelli, rifacendoci con protesi parti del nostro corpo, ma questo è un peccato veniale rispetto a ciò che ci aspetterà e siccome non riesco a mantenere un segreto con voi, sto fremendo per raccontarvi quanto ho scoperto.

Costoro, nascono senza fegato e campano, voi mi chiederete: “e come è possibile?

Eppure anche ai giorni d’oggi con quanta gente che il fegato, non lo hanno mai avuto, avete incontrato?

Vi dirò di più, ho conosciuto gente che oltre a non avere il fegato per fare il proprio dovere, addirittura non avevo neanche l’organo genitale maschile, piatti, come i bambolotti di plastica e sono certo che li avrete conosciuto anche voi, questi “alieni sulla terra”, coloro che come si suole dire “vorrebbero fare sesso utilizzando l’organo genitale di qualcun altro”, coloro che si lamentano sempre utilizzando i verbi riflessivi del tipo: “si dovrebbe fare qualcosa, è il momento che ciò finisca!

Bravo, tieni qua il bastone e vai a fare la rivoluzione, non fomentare altri stando sempre dietro le quinte di chi va in prima linea affrontando il problema.

Ma ci sono altri che nascono senza cervello e campano, si ma “che ve lo dico a fare” quanti ne incontrate di questi balordi al giorno d’oggi, come quelli che continuano a non rispettare le regole mettendo in pericolo se stessi ma molto di più gli altri, come quando passano con il semaforo rosso, o come quando ancor peggio continuano a disattendere tutte le disposizioni per il rispetto della salute collettiva.

Ma la categoria di “alieni” più brutta è rappresentata da coloro che nascono senza cuore, addirittura non con il cuore a destra, ma senza questo organo che in casi eccezionali dovrebbe sopperire non dico la mancanza, ma alla presenza di cervelli, seppur sottosviluppati e invece, costoro non tengono alcun cuore e li sgamiamo da cose semplici non per una presenza di cinismo in loro.

Vivendo a contatto con il prossimo riescono a sviluppare un ego tale, frutto probabilmente di chi sa quali altre carenze, accentrando a sé la visione del proprio mondo e ferendo ed uccidendo il prossimo per la supremazia della specie, con i propri comportamenti, a volte ergendosi a giudice, a volte con le parole, non sapendo quanto sia importante il cuore ancor più delle corde vocali, quante volte sarebbe opportuno tacere?

Eppure in un mondo come quello nostro frastornato che ha carenze di “amore” per il prossimo, di solidarietà, di protezione dei buoni sentimenti, non riuscire a percepire ciò rende costoro “alieni” anche se essi sono “in tutto e per tutto esseri umani”. È una evoluzione della specie, vi dicevo, c’è chi alla mattina svegliandosi e specchiandosi si ritrova scarafaggio e c’è chi pronto al futuro scopre di diventare giorno dopo giorno un alieno in questa società. Un abbraccio Epruno.