Carissimi

Periodo di maturità, possiamo benissimo parlare del “Duca Valentino”? Certamente i nostri ragazzi sanno bene, dopo rigorosi studi, ma soprattutto le tante attività collaterali e i saggi fatti durante il loro percorso scolastico che stiamo certamente parlando del “o Valentino vestito di nuovo” o nella peggiore delle ipotesi degli “innamorati di Peynet”, non perché si studi chi fosse Peynet, ma vuoi che non abbiano mai regalato un bacio perugina per la festa degli innamorati? Di Machiavelli “nun n’amu a parrari!”

Vedete, è questo il motivo! Vedete, come si può pretendere che le nuove generazioni crescano potendo avere uno spirito critico sulla considerazione che “il fine giustifica i mezzi”?

Intanto continuiamo ad utilizzare “i mezzi”, per “il fine“ poi ne parliamo.

Non sentite di questi tempi puzza di zolfo? Abbiamo perso il senso e l’importanza della rappresentanza e di conseguenza diamo fiducia a chiunque ci dica “tutti gli altri sono incapaci e lazzaroni …….lo faccio io”. Poi da qualche tempo abbiamo allargato il campo anche accettando chi ci dice “lo so fare”. Ma prima di dare fiducia, siamo certi che chi viene a chiedercela ne avrà cura? Siamo certi che la nostra fiducia è riposta in buone mani? Siamo sicuri che quel bel faccione che ci si ripone casto e puro, un domani rimarrà tale? Siamo sicuri che almeno si laverà i capelli? E no, se è vero che la strada per l’inferno è lastricata di buone intenzioni, chiunque ottenuto il potere, “si berrà il cervello”. Non so l’esatto perché, ma è naturale, ci si ritrova li su e si ha la netta sensazione di essere arrivati, di esser diventati onnipotenti, di esser li in un punto tale dove possiamo chiedere di tutto, possiamo fare di tutto e tutti ci caleranno la testa, poiché non tollereremo il dissenso. Siamo stati decenni a chiederci come si generano i mostri e poi scopriamo che qualunque dittatura ha di base gli stessi ingredienti e cioè il popolo caprone istigato e convinto dal “Duca Valentino” di turno che dovrà risolvere tutti i loro problemi, un paio di consiglieri fraudolenti che da tale amicizia ne traggono benefici e soprattutto l’isolamento dalla realtà, dal mondo reale, fatto attraverso filtri viziati da una continua “culpa in eligendo”. Ne sono certo, tutti i tiranni vivono in piedi e finiscono sottosopra senza rendersi conto che per primi sono stati loro ad esser fregati e ad esser stati usati da un popolo transumante che va di qua e di la, inseguendo i sogni altrui per la propria sopravvivenza e a volte per dare sfogo alle proprie depravazioni nel nome di. Tutto finisce e i tiranni e i tirannelli di ogni genere, coloro che diedero speranze alle folle prima di coltivare il proprio ego smisurato su tutto, finiranno perché ciò è nella natura e il popolo si sveglierà giusto in tempo per innamorarsi di una nuova bella persona e portarlo in trionfo recitando: “o Valentino vestito di nuovo” ma altro non sarà che il diavolo, quel demone che esplode periodicamente dentro ognuno di noi e poi si placa, fino a nascondersi e a trasformarsi adattandosi a qualunque nuova situazione poiché “il fine giustifica i mezzi”, vero caro Niccolò?

Un abbraccio Epruno